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La Storia di Vieste

Centro del Gargano, il più orientale del promontorio. Mentre il nucleo più antico sorge sull’alta e rocciosa punta San Francesco, la parte moderna si è estesa nella breve pianura compresa tra questa e la punta San Felice. Tra le due punte è un piccolo porto e al di là di queste si allungano le spiagge del Castello e di San Lorenzo. Il ritrovamento di vasi greco-apuli, di una necropoli del sec.III a.C. e di monete romane porta a identificare il centro con l’antica Apeneste. Importante porto già nell’altro medioevo, dal 1118 fu sede vescovile. Rimase quasi sempre libera da infeudazioni e subì assalti e saccheggi da parte dei turchi. Frequentatissima meta di villeggiatura estiva, Vieste ha nel turismo balneare la principale fonte di reddito; l’intervento dell’ENI  a Pugnochiuso (1965), con la costruzione di un complesso alberghiero, costituì uno dei primi tentativi d’incoraggiamento turistico della zona. Sviluppate sono le industrie della lavorazione dei prodotti ittici e agricoli e del legno; fiorenti la pesca e il commercio.

La cattedrale conserva frammenti della costruzione romanica.

Il castello svevo mostra i segni dei rimaneggiamenti del sec. XVI. Lungo la spiaggia è il santuario di Santa Maria di Merino, forse sul luogo della romana Merinum, di cui sussistono scarsi resti.

VEDUTA DELL'ABITATO, ESTESO SU UN PROMONTORIO

ROCCIOSO ALL'ESTREMITA ORIENTALE DEL GARGANO