Cenni Storici
di San Giorgio Jonico
Centro
del Salento settentrionale, San Giorgio sorgie a sud di Taranto,
sul versante “Belvedere” del Monte Sant’Elia sul Monte stesso,
a 75 metri sul livello del mare. Negli ultimi venti anni,
fortunate campagne di scavo hanno riportato alla luce reperti di
grande valore storico ed artistico, atti a certificare
l’importanza dell’intero territorio di S. Giorgio per tutta
l’età classica. Incerte e controverse sono le posizioni degli
storici circa le origini del casale denominatosi S. Giorgio in
Terra d’Otranto. Lo studioso Tomai Pitinca sostiene che
ricorrente e consolidato è l’uso del toponimo di S. Giorgio in
documenti di pertinenza della curia Vescovile di Taranto,
databili al basso Medioevo, facendo presupporre l’antica
esistenza del feudo. Nel 1403, in due pergamene dell’archivio
Arcivescovile di Taranto compare il toponimo. Ma per avvalorare
giuridicamente l’esistenza di S. Giorgio, bisogna ritornare al
periodo Normanno, quando il sito venne donato ai monaci
benedettini, diventando uno dei tanti possedimenti cavensi,
amministrato dall’abate Orsi del Monastero di Taranto. La
presenza di S. Giorgio si attesta in un documento angioino del
1270. In età moderna, invece, la storia del feudo si allinea a
quella degli altri feudi del Tarantino. Nel 1941 la famiglia
Muscettola, ottenne dal Capitolo della Cattedrale di
Taranto un “tenimentum” del feudo di S. Giorgio, ovvero la
“masseria di Santo Giorgio”. La svolta storica di S.
Giorgio è attestata dai Repertori del 1524 anno in cui il casale
venne concesso da Carlo V, per mano del viceré Carlo della Noja,
al barone Antonio Muscettola, già signore di Faggiano, insieme
ai casali di Belvedere e Pasone. Antonio Muscettola fu’ il primo
Feudatario di S. Giorgio, i vari passaggi del Feudo cessa nel
1858, quando la Gran Corte di Trani metteva fine alla lunga
storia Feudale. Con delibera municipale del 27 settembre del
1862, l’originario casale albanese si denominò “S. Giorgio sotto
Taranto”, mentre, con un successivo provvedimento del 1923, il
Regio Decreto, stabiliva il definitivo toponimo del paese,
ovvero “S. Giorgio Jonico”, differenziandolo dai ventidue comuni
del Regno d’Italia che avevano la stessa denominazione. Oggi San
Giorgio è un grosso centro agricolo, la cui campagna circostante
è popolata dalle masserie tipiche della zona e produce,
soprattutto, olio e vino: agli albanesi (insediati nel sec. XVI
richiamati dai connazionali residenti in aree limitrofe)
si deve la trasformazione del sottobosco originario in uliveti e
vigneti. Da
Visitare
IL CASTELLO,
Quello che i suoi abitanti chiamano castello è in realtà un edificio
piuttosto moderno: fu innalzato, dai conti D'Ayala-Valva agli inizi del
1900.Lo stile volutamente pretestuoso, fanno di questo edificio un
monumento rappresentativo della storia di una famiglia, e certamente non
si potrà mai identificare con la pluricentenaria storia di S. Giorgio
Jonico, fondata probabilmente nel XIV secolo da esuli albanesi al soldo
di Giorgio Castriota Skanderbeg, capitano di ventura in rotta con il
principe Giovanni Antonio Del Balzo-Orsini.
CHIESA MATRICE,
La Chiesa Matrice di San Giorgio Jonico fu costruita nel 1783, si pensa
su una preesistente chiesa. Gli affreschi che ricoprivano le pareti (vi
raffigurati San Giorgio e Redentore) sono stati, alcuni anni fa,
cancellati da un'imbiancatura. All'interno della Chiesa Matrice sono
invece conservate le tele raffiguranti la Madonna del Santo Rosario e le
Anime del Purgatorio, oltre ad un prezioso organo del '700.
LE TAGGHJATE,
Il territorio pugliese, di natura prevalentemente calcarea, formatosi
durante l’era terziaria, ha favorito lo sfruttamento del sottosuolo per
l’estrazione di pietra da costruzione e creato due classi di lavoratori
i tagliamonti ed i carrettieri. I tagliamonti, dalla parola stessa,
tagliavano la pietra in conci parallelepipedi; i carrettieri caricavano
i conci sui carri per consegnarli alle fabbriche del tarantino. Con lo
sfruttamento della pietra calcarea si sono originate le tagghjate di
profondità di 10-15 metri, estendendosi lungo una vasta zona collinari
tra San Giorgio e Faggiano. Le tagghjate attualmente vengono utilizzate
in occasione della rappresentazione vivente della Passione di Cristo.
IN GIRO PER LA CITTA’ TRA:Chiesa
Maria Santissima Immacolata, Chiesa S.Maria, Capella Madonna della
Croce, Il Teatro All’Aperto, Piazza Giovanni XXIII,
Frazioni
Contrada
San Giovanni
Provincia |
Frazioni |
Popolazione |
Superficie (km²) |
Densità (ab./km²) |
Provincia di Taranto |
1 |
15.990 |
23,1 |
695,6 |
|
Numeri Utili
Emergenza Soccorso
Sanitario |
118 |
Pronto
Soccorso |
099 800 300 |
Guardia Medica |
099 5926773 |
Carabinieri “Pronto
Intervento” |
112 |
Carabinieri |
099 5979010 |
Polizia “Pronto
Intervento” |
113 |
Guardia di Finanza
“Pronto Intervento” |
117 |
Vigili del Fuoco
“Pronto Intervento” |
115 |
Vigili
del Fuoco |
099 4752508 |
Vigili
Urbani |
099 5918924 |
Soccorso
ACI |
803.000 |
Municipio |
099 5915111 |
Biblioteca |
099 5919704 |
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099 5922611 |
|