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La Storia di Monte Sant'Angelo
Centro del Gargano. L’abitato, fra i più caratteristici della regione per il suo aspetto medievale, con vie ripide e basse casette con una porta e una finestra, si è esteso lungo una panoramica dorsale. Il borgo andò formandosi dalla fine del sec. V intorno al santuario di San Michele, eretto da Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, là dove gli era apparso l’arcangelo. Il santuario fu ben presto celebre e divenne il massimo centro religioso dei longobardi. Importante luogo fortificato sotto i normanni, il borgo si accrebbe con gli angioini. Fu feudo di Giorgio Scanderberg, di Consalvo di Cordova, dei Grimaldi di Genova (secc. XVI-XIX), del cardinale Ruffo.
Monte Sant’Angelo, il più popoloso
centro del promontorio fino agli anni Trenta, ha visto decrescere
progressivamente la propria popolazione. La causa è da ricercarsi nell’esodo
agricolo e nel declino del turismo religioso, che, sia pure ancora oggi attivo,
non è sufficiente a fornire una risposta adeguata alle esigenze economiche
della popolazione. L’economia è stata oggetto, in compenso, di un processo di
industrializzazione, nei settori chimico, metallurgico e alimentare. La Foresta
Umbra è frequentata meta turistica.
Il Santuario di San Michele è un complesso di cavità nella roccia e di aggiunte architettoniche di varie epoche, ma soprattutto di stile gotico. Il campanile, ottagonale, è del 1273-1281. al sec. XII risalgono la scoperchiata chiesa di San Pietro, la chiesa di Santa Maria Maggiore, con un pregevole portale a baldacchino scolpito, e la tomba di Rotari, di grande interesse architettonico, sorta come battistero e poi sopraelevata. All’estremità dell’abitato si ergono le possenti rovine della roccaforte normanna, ristrutturata da Federico II e dagli aragonesi. Dell’antica abbazia di Pulsano (sec. VI) rimangono vari resti tra cui la chiesa di Santa Maria (sec. XII).