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La Storia di Molfetta
Città della Murgia costiera, sul
litorale a nord-ovest di Bari. Nella planimetria dell’abitato si riconoscono
tre parti corrispondenti a diverse fasi di sviluppo. Il borgo antico, su un
promontorio, presenta l’impianto planimetrico a spina di pesce del periodo
normanno; al di qua di corso Dante si estende un ampliamento dei secc. XV-XVIII;
intorno a questi rioni e verso l’entroterra si sono sviluppati i quartieri più
moderni. Insediamento preistorico, nel medioevo Melphi poi Melphicta, fu
longobarda, bizantina e normanna. Centro molto fiorente sotto gli svevi, gli
angioini e gli aragonesi, fu possedimento del ducato di Termoli, dei Gonzaga,
dei Doria, degli Spinola e dei principi milanesi Gallerati-Scotti.
Elemento cardine dell’economia cittadina è la pesca (la flottiglia comprende anche natanti attrezzati per la pesca oceanica), che alimenta uno dei più importanti mercati ittici all’ingrosso d’Italia. Frequentato è altresì il mercato all’ingrosso di ortofrutticoli. L’industria (Molfetta è compresa nell’area di sviluppo industriale di Bari) opera nei settori alimentare, delle confezioni, metalmeccanico, del mobile, dei materiali da costruzioni e cantieristico. Sviluppato il turismo estivo.
L’imponente costruzione del duomo vecchio (San Corrado), eretto tra la metà del sec. XII e la fine del sec. XIII, è il maggiore esempio di chiesa romanica a cupole in asse della regione. Ha un’interessante copertura della navata centrale a tre cupole; due alti campanili sono ai lati della parete absidale. Tra le tante notevoli costruzioni, religiose e civili, che si conservano nelle diverse fasce di espansione urbane, sono degne di nota la quattrocentesca chiesa di San Bernardino, con un pregevole trittico di tuccio da Andria (sec.XV) e la cattedrale (Assunta), edificata nel seicento in forme barocche, dove si ammira un’Assunta del Giaquinto. Nei pressi dell’abitato sono i resti dell’ospedale dei Crociati (1095) con la chiesa della Madonna dei Martiri (sec. XII) e il Pulo di Molfetta, una profonda dolina lungo i cui fianchi si aprono grotte, abitate nel periodo eneolitico.