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La Storia di Manfredonia
Città del Tavoliere, situata ai piedi del Gargano e in fondo all’ampio golfo cui dà il nome. Il nucleo antico ha un impianto urbanistico ortogonale, che si sviluppa all’interno della cinta muraria rettangolare angioina, che in parte si conserva. In complesso, però, la città ha aspetto moderno e si estende a ridosso dell’ampio porto. Fu fondata nel 1256 dal re Manfredi, che vi condusse gli abitanti di Siponto (centro daunio, colonia romana e possesso bizantino) distrutta da un terremoto, e la fortificò. Le dette nome Manfredonia, mutato da Carlo I d’Angiò in Sypontum Novellum. Nel 1620 fu devastata dai turchi.
Sviluppatissima è l’attività
peschereccia. L’industria opera nei settori chimico, alimentare,
metalmeccanico, dei materiali da costruzione e del legno. Fiorente sono altresì
l’agricoltura e il commercio. Il movimento del porto, oltre che dalla pesca è
determinato dai servizi di navigazione per le isole Tremiti e le località del
Gargano. Consistente l’apporto economico del turismo estivo, che ha nel Lido
di Siponto una frequentata spiaggia, con buona ricettività.
Il castello, eretto da Manfredi e ultimato da Carlo I d’Angiò, costituisce un bell’esempio di architettura militare. Al periodo angioino risale anche la cappella della Maddalena, con pitture a fresco trecentesche, incorporata nella chiesa di San Domenico (sec. XIII). La cattedrale è la ricostruzione secentesca dell’antico duomo distrutto dai turchi. Nei dintorni della città, si conserva gli interessanti resti dell’antica Siponto. La chiesa di Santa Maria di Siponto, a pianta quadrata, è tra i più importanti edifici romanico-orientali della Puglia, con reminiscenze bizantine. La chiesa di San Leonardo di Siponto (sec. XII), che faceva parte di un monastero templare, mostra invece un più netto influsso lombardo.