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La Storia di Barletta

Città della Murgia costiera. Il primo ampliamento urbano, lungo la costa e oltre il nucleo medievale esteso a ridosso del castello, risale al secc. XV-XVIII. Le ulteriori espansioni si sono avute nell’entroterra, oltre la stazione ferroviaria, e nella zona litoranea.

Di origine apula (è la Bardulos della tavola peutingeriana), fu probabilmente il porto di Canosa in età preromana. Possesso bizantino e longobardo, si sviluppò sotto i normanni quando vi stabilirono gli abitanti di Canne distrutta da Roberto il Guiscardo. Federico II vi convoco nella Pasqua del 1228 il parlamento dei baroni, designando il figlio Arrigo erede del trono imperiale; raggiunse il massimo splendore sotto gli angioini. Nel 1503 vi si fissarono le norme della cosiddetta disfida di Barletta, il noto episodio d’arme fra 13 cavalieri Italiani e altrettanti Francesi. Con la conquista Francese (1528) ebbe inizio una lunga decadenza dalla quale la città cominciò a risollevarsi soltanto verso la fine del settecento.

Dotato di buon porto e nodo stradale e ferroviario, Barletta terza città della provincia per numero di abitanti dopo Bari e Andria, svolge un notevole ruolo economico. Il settore secondario è ottimamente rappresentato: vi hanno sede solide industrie operanti nei rami enologico, tessile, dell’abbigliamento, della plastica, del cemento, dei materiali per l’edilizia, del legno, metalmeccanico, cartacio, dolciario e chimico. Risorse economiche importanti sono anche la pesca, che alimenta un mercato ittico all’ingrosso, il commercio (il porto è il secondo della provincia) e il turismo, vivace grazie al patrimonio artistico cittadino e alle belle e attrezzate spiagge.

Pregevoli alcuni monumenti barlettani. La chiesa del Santo Sepolcro, fondata nel sec. XI, fu completamente riedificata alla fine del duecento in forme gotico-borgognone. Davanti al suo fianco sinistro è il famoso Colosso, statua bronzea del sec. IV che i veneziani portarono da Costantinopoli. Grandioso è l’innesto gotico operante nei secc. XIV e XV sul duomo romanico, che custodisce numerose opere d’arte e una ricca suppellettile scultorea. Bello il campanile, con monofore e polifore, del sec. XIII. Gotiche sono anche la prima costruzione del castello, un massiccio quadrilatero cui nel sec. XVI furono aggiunti baluardi a forma di punta di lancia; la chiesa di Sant’Andrea, con bel portale duecentesco; la chiesa di Sant’Agostino, che conserva sull’altare maggiore un paliotto (Annunciazione) del 1400, e alcuni palazzi. In un palazzo medievale è la ricomposizione della cantina della disfida. L’importante palazzo della Marra è della fine del sec. XVI. Eccezionale il complesso archeologico di Canne della Battaglia, che si articola in due aree distinte: una sulla cittadella e un’altra, non lontana, nella quale sono venuti alla luce un villaggio apulo e un sepolcro medievale. Vi sono, inoltre, il museo cannense e altri resti di età apula e romana.

 

LA ZONA PORTUALE CON IL CASTELLO SVEVO