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La Storia di Apricena
Centro del Tavoliere, presso l’estremità nordoccidentale del Gargano. Sorta in un’ansa del canale San Martino che la circonda su tre lati, il suo sviluppo edilizio è avvenuto in direzione sud-est. Ricordata in un documento del 1157 con il nome di Precina, fu sotto la diretta giurisdizione di Federico II. Dal 1304 al 1417 appartenne al vescovo di Lucera, passando quindi a vari signori. Fu distrutta dal sisma del 1627.
L’economia comunale è imperniata sull’estrazione e sulla lavorazione della pietra locale, adatta all’intaglio e per costruzione. Aziende artigiane operano, altresì, nei settori alimentare, del legno e metalmeccanico. Vivace è il commercio.
Una croce del 1575 si conserva nella parte moderna del paese. Il palazzo baronale (1658), quadrilatero, incorpora un torrione cilindrico del castello federiciano. Scarsi i resti della romanicogotica parrocchiale di San Martino; l’attuale parrocchiale è settecentesca